giovedì 31 ottobre 2013

Comitato Difesa Famiglie

Le 50 famiglie truffate costituiscono il comitato CDF (Comitato Difesa Famiglie)

A questo punto i truffati, resosi conto di essere stati non solo abbandonati, ma anche presi in giro dalle autorità, organizzano un’assemblea a parte a cui partecipano 50 famiglie truffate e si costituisce un comitato: il CDF (Comitato Difesa Famiglie). I truffati e i loro familiari sono indignati della situazione e profondamente delusi del comportamento delle autorità italiane. Il sudore ed il sacrificio di una vita d’emigrazione sono stati dichiarati vani, ma a far maggiormente rabbia è che la fiducia sia stata tradita da un ente pubblico ritenuto fin’ allora amico. Il patronato era stato il punto di riferimento in caso di bisogno: Un pezzo d’Italia dove ci si credeva a casa. Nelle settimane successive il CDF stabilisce le strategie da intraprendere. La decisione, unanime, del nuovo costituito CDF è di non appesantire ulteriormente i danneggiati finanziariamente e di intraprendere il più presto la via legale sia in Italia che in Svizzera. Una rinomata redazione elvetica venendo a conoscenza dal CDF della storia degli emigranti italiani, incarica spontaneamente a proprie spese in ottobre 2009 un proprio avvocato per le difese degli emigranti italiani incurante che sia stato un ente italiano responsabile della loro tragedia. La causa legale è elaborata per cinque casi pilota e in novembre esce l’articolo dello scandalo “italiano”. 

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